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Guest Elio

Le domande al Fotografo

Diventare un Fotografo Professionista

Conoscerai di certo Yahoo Answer.

Se non lo conosci provo a spiegarti velocemente di cosa si tratta.

E' uno spazio web posto all'interno dell'autorevolissimo motore di ricerca Yahoo (del quale senz'altro avrai sentito parlare).

In questo spazio gli utenti registrati "postano" delle domande e altri utenti volenterosi inseriscono spontaneamente le loro risposte.

Viene premiata (con un punteggio virtuale) la risposta migliore, quella che viene quindi ritenuta la più attinente e la più esaustiva.

Bene, dirai. Cosa c'entra?

Ti spiego.

Un mio amico mi segnalava che, per pura curiosità, aveva inserito nella casella di ricerca del proprio browser la domanda: "Come si diventa fotografo professionista?".

La risposta vincente, la prima dell'elenco, quella considerata cioè la migliore, su Yahoo Answer era: "Si può diventare fotografi professionisti anche senza frequentare alcuna scuola...".

Per semplificare ancor di più questa risposta io avrei aggiunto: "Basta poco. Acquista una macchina fotografica digitale – ma può andar bene anche un Iphone – e il gioco è fatto!"

Al di là di disquisizioni politico-sociologiche-antropologiche (!::!), che pur andrebbero fatte sul significato profondo di questa risposta molto approssimativa, mi sento di dire che l'avergli assegnato il "primo posto in classifica" sottolinea il comune sentire nei confronti della Fotografia e dell'idea generale che si ha oggi di questo mestiere. E se il buongiorno si vede dal mattino...

Te ne racconto un'altra.

Al bar Vintage, che frequento nei momenti di relax, sotto il mio Studio Fotografico che si trova in via Sicilia, a Roma, a pochi metri da Via Veneto – la via che Fellini identificò come ritrovo per eccellenza dei "paparazzi" nel suo film "La Dolce vita" – quando qualcuno dei miei numerosi amici e conoscenti mi incrocia, oltre a parlarmi di calcio e fare commenti sulle modelle che hanno visitato il mio studio fotografico, non perde mai l'occasione per lanciarmi la consueta, tipica, pedante battuta: "Hai sentito? il tuo "collega" Fabrizio Corona si è messo nuovamente nei guai! Ne ha combinata un'altra delle sue!".

Immagine inserita

È inutile dire che provo in questo caso un vero e proprio senso di disagio, non tanto per il soggetto tirato in ballo, ma perchè mi trovo sempre in difficoltà nello spiegare c'è qualcosa di inappropriato in questa associazione di idee.

Che c'entra ancora questo?

Ora, voglio dire, non provo alcuna antipatia nè simpatia per il nostro macho-amico che pure avrei ragione di invidiare per la sua gioventù, la sua prestanza e non ultimo per la ragazza che si trova al fianco. Anzi è inevitabile per me associare Fabrizio alla figura del padre (Vittorio Corona), stimato giornalista ormai scomparso, con il quale io ebbi occasione di lavorare qualche anno fa (anni '80) quando questo era direttore di una famosa testata all'epoca molto in voga. Mi pare si chiamasse "Moda" oppure "King".

L'equivoco nasce qui: Fabrizio Corona - anche lui ha tentato di chiarirlo in più occasioni - non ha mai scattato una Fotografia in vita sua e i "Fotografi" che hanno collaborato e collaborano con lui non sono di certo da ritenere dei Maestri della tecnica Fotografica e Grandi Professionisti della Fotografia.

Con tutto il rispetto per questi ragazzi e per il loro "rischioso" lavoro la Fotografia della quale amerei si parlasse non è propriamente questa.

In verità Fabrizio Corona dirige (o ha gestito) un'Agenzia Fotografica. Cioè un'attività commerciale che vende e compra fotografie distribuendole esclusivamente (nel suo caso) a giornali scandalistici.

Insomma, in poche parole, funziona così: decine di "fotospiografi" — neologia da me appena coniata — vengono sguinzagliati in giro per le varie città meta di VIP e personaggi noti, e rimangono appollaiati per ore e ore e per lunghe giornate, attendendo di carpire i "passi falsi" del VIP di turno.

Appena pronto il "dossier fotografico" ll "fotospiografo" parte in direzione dell'Agenzia Fotografica, consegna le immagini e li, quasi in tempo reale, viene innescata la fase della vendita e della distribuzione delle fotografie.

Immagini fresche, fresche di giornata!

Inizia l'asta. Il migliore acquirente se le aggiudica!

Ecco, Fabrizio fa esattamente questo lavoro. Non fa il Fotografo e anzi, addiruttura, neanche il "fotospiografo"!

Lui gestisce vari gruppi di "fotospiografi" che collaborano e partecipano alla creazione di un vasto archivio di "immagini rubate" ai VIP che poi la sua agenzia vende — quasi sempre a caro prezzo — a testate tipo "Chi", "Novella2000", "Visto" etc.

Capita anche (e spesso) che i soggetti fotografati (VIP?) siano complici e a volte già abbiano stretto accordi con le testate giornalistiche sulle quali saranno pubblicate le loro foto. Succede infatti che questi inscenino improbabili storie d'amore o cose del genere per farsi un pò di svilente (a mio parere) pubblicità!

Insomma più che di Fotografi qui parliamo di espertissimi (e coraggiosissimi) voyeurs/detectives — appunto i fotospiografi — che utilizzano come strumento di lavoro una macchina fotografica per immortalare i momenti più intimi e imbarazzanti di "personaggi famosi".

È innegabile che per fare questo ci vuole anche una certà capacità imprenditoriale e commerciale.

Il mercato chiede questo e l'Azienda glielo offre. D'altra parte chi di voi non ha in casa una fidanzata, una sorella, un'amica, una mamma che non disdegna l'idea di dare una sbirciatina a questi autorevoli giornali? Capita.

È inutile e fuori luogo esprimere giudizi morali.

Se una testata è disposta a pagare a caro prezzo delle fotografie — spesso di scarsa qualità — vuol dire che li fuori c'è qualcuno che ha piacere di guardarle!

Insomma tutto questo preambolo per dirti che l'idea comune che si ha oggigiorno del Mestiere di Fotografo non è propriamente nobile.

Se si parla di Fotografia non si pensa di certo a Gianni Berengo Gardin, a Giovanni Gastel, a Cartier Bresson.

Se "fare il fotografo" vuol dire questo allora ne consegue che Yahoo Answer è la Bibbia!

La verità è che si è diffusa un'idea un pò mortificante del mestiere di Fotografo. Come di molti altri mestieri.

Non serve studiare, non serve dedicarsi con amore e passione alle cose che ci piacciono ma passa l'idea che è sufficiente saper usare bene o male un qualsiasi strumento per poter ottenere risultati gratificanti. E poco conta la competenza.

Diciamolo chiaramente, la Fotografia Digitale — ma a mio parere la tecnologia in genere — con la sua accessibilità d'uso ha contribuito non poco a diffondere un'idea distorta di questo lavoro. Tutto appare facile.

Pensaci: cosa ci vuole oggi a fare una bella Fotografia? Inquadri, guardi sullo schermo, scatti e, se hai occhio, hai fatto centro.

E non ti serve neanche una Fotocamera di grande qualità. Basta un telefonino, un Ipad.

Le più belle foto a casa mia e quelle dei miei viaggi le ha fatte mio figlio Valerio che ha 9 anni e che in verità non nutre grande passione per la Fotografia. Preferisce il calcio.

Scatti, scatti, scatti e... se la foto non ti piace la cestini.

Ne fai un'altra. La pubblichi su Facebook la distribuisci. E voilà: anche tu Fotografo!

Facile no?

Capita spesso che molti prestigiosi e bravi colleghi oggi, se interrogati sulla professione che svolgono, neghino per pudore, di fare il nostro mestiere. Forse è esagerato ma questo è pur sempre un sintomo.

Ma, orsù, guardiamo l'altra faccia della medaglia! Quella che riguarda "Il vero mestiere di Fotografo".

Allora impostiamo la domanda in un'altra maniera: Come si diventa un bravo e vero fotografo professionista?

Partiamo dal presupposto che per fare bene il Mestiere di Fotografo non è necessario essere il più bravo e il più creativo Fotografo del Mondo o addirittura essere famoso.

Si diventa Bravi Fotografi quando, attraverso le nostre immagini, avendo acquisito a fondo la tecnica e le competenze necessarie, si è in grado di restituire a se stessi e/o agli altri il risultato programmato e sperato.

Gli strumenti diventano cioè solo e semplicemente il mezzo per poter riprodurre il più fedelmente possibile un'atmosfera, una nostra idea o una nostra visione meglio se conicidente con quella del committente o del fruitore.

Immagine inserita

Prendiamo un esempio concreto e alla portata di tutti.

Una coppia di ragazzi che si sposa è disposta a spendere del denaro per testimoniare questo loro unico e irripetibile momento. La coppia si rivolge quindi al Fotografo di fiducia affidandogli il compito di rendere immortali le proprie emozioni e di renderle condivisibili con amici, parenti e un più in là con i propri figli.

Ecco, un bravo Fotografo di Matrimonio svolge onestamente il suo compito quando si assume in pieno questa reponsabilità. Se bravo, appunto, si renderà partecipe dell'evento e starà attento a ritrarre i momenti più significativi, più evocativi e più emozionanti per la coppia e per i loro ospiti.

Così come il Fotografo di Moda o il Fotografo di Pubblicità sarà da ritenersi bravo nel momento nel quale con sapienza, con tecnica e attraverso l'esperienza acquisita in anni di lavoro riuscirà a soddisfare le esigenze del commitente (e del mercato) che si troverà a fruire delle immagini. Il compito di un professionista è quello di essere in grado di interpretare al meglio le caratteristiche salienti di uno stile, di un vestito o di un prodotto.

Il cliente di questo Fotografo, il Direttore Creativo, il Direttore Marketing si "innamoreranno" di lui perchè ha reso loro la vita più semplice creando con lo stesso empatia e instaurando un forte rapporto di fiducia.

Il Fotografo verrà associato al successo del prodotto diventandone così protagonista e partecipe.

Ma se questo sembra facile non sempre lo è davvero. Ci vogliono delle regole per farlo!

Il Fotografo Professionista deve conoscere molto bene la tecnica fotografica.

La deve conoscere così bene da riuscire a soddisfare qualunque richiesta nel suo ambito essendo in grado di risolvere tutti i vari e imprevedibili problemi che potrebbero venirsi a creare sul set fotografico.

E' un pò come il musicista che, conoscendo a menadito la musica, saprà leggerla e riprodurla bene anche se interpreta un'opera di un altro artista. Quindi, prima di tutto: tecnica, tecnica e tecnica...

Ma come si fa ad ottenere la padronanza tecnica della fotocamera, delle luci e più in generale di tutti gli strumenti di lavoro del fotografo? Come si impara ad illuminare una scena, ad inquadrare un'immagine, ad acquisirla alla giusta risoluzione?

Per mio conto esistono solo 2 strade ed entrambe presuppongono alcuni elementi imprescindibili in Fotografia così come in tutte le Arti Umane: una grande dose di passione, una severa e costante disciplina ma, sopratutto, un' iccomensurabile umiltà. Qualità quest'ultima davvero molto rara.

La prima strada percorribile (e auspicabile) è quella di affiancarsi, in qualità di Assistente Fotografo, ad un valido e serio professionista di chiara e conclamata capacità tecnica e imprenditoriale.

Questo offre davvero grandi opportunità all'aspirante Fotografo. Lavorando fianco a fianco ad una figura di questo genere, con un pò di astuzia e con molta arguzia, si avranno innumerevoli occasioni per carpire i segreti più reconditi del Mestiere di Fotografo.

E poi c'è la seconda strada che non esclude la prima e viceversa: la Scuola di Fotografia.

Questa è indubbiamente più onerosa economicamente parlando e, forse, in alcuni casi anche più noiosa ma è di certo molto più efficace della prima. Non tanto perchè le cose che si apprendono frequentando una Scuola di Fotografia sono necessariamente di qualità superiore ma perchè nella Scuola, stando a contatto con più persone, c'è una partecipazione attiva e costante di tante figure che scambiano tra di loro, reciprocamente e continuamente idee, pareri ed esperienze. E questo, in un'attività basata sulla tecnica ma anche sulla creatività è sempre preferibile rispetto alla scelta di percorrere una strada con scambi d'opinione limitati.

Una Scuola di Fotografia che possa ritenersi tale rende tutto meno faticoso.

Studiare in compagnia formando gruppi di lavoro fortemente motivanti fornisce un'infinità di materia di scambio elevando a potenza la fase di apprendimento. L'idea di uno si interseca con l'idea dell'altro e così via sino a creare una sorta di percorso infinito di sapere e di conoscenza.

Rimane però il problema del come scegliere il nostro ipotetico "Maestro Fotografo" o la nostra "Scuola di Fotografia".

E qui ci viene incontro la tanto criticata tecnologia che in questo caso diventa preziosa.

La prima variabile da tenere in considerazione, nel momento di fare una scelta importante come questa, è quella di documentarsi approfonditamente sull'affidabilità e sulla competenza delle persone e delle strutture alle quali andremo ad affidare parte dei nostri soldi e dei nostri sogni a questa.

La prima regola da tenere presente è dunque quella di scoprire e comprendere chi saranno i nostri interlocutori.

Sarà facile ma necessario spulciare il loro curriculum vitae, valutare le qualifiche, i meriti i riconoscimenti e, nel nostro caso, la qualità tecnica e il prestigio del loro portfolio o book fotografico.

E chi meglio dell'internet può aiutarci in questo?

Bisognerà valutare bene e approfonditamente le capacità di un docente Fotografo o anche di una Scuola di Fotografia esaminando a fondo i rispettivi lavori realizzati e pubblicati. Anzi, personalmente, ritengo che questo sia il metodo di valutazione più valido in un'attività come la nostra ad impronta artigianale e che si basa anche su una componente estetica. A volte potrebbe essere un grave errore quello di basare la nostra scelta sulla scorta di informazioni tratte da un curriculum testuale. Potrebbe essere fuorviante.

D'altra parte noi tutti, anche i meno attenti, abbiamo avuto modo di scoprire che per ottenere un titolo e/o un riconoscimento basta pagare l'università giusta.

Lo stesso nel caso si debba scegliere di frequentare un Workshop o un Corso estemporaneo.

Ovviamente questa ricerca non può prescindere dalle nostre attitudini e dagli obiettivi che ognuno di noi si è prefisso di ottenere. Se il mio obiettivo sarà quello di diventare un Fotografo Naturalista è chiaro che dovrò optare per una figura di riferimento e/o per una Scuola che abbia esperienza nel campo e non per chi tratta Fotografia di Attualità che è tutt'altra cosa.

Preferirò quindi un programma scolastico che preveda uscite esterne e non uno che prevede in prevalenza sessioni fotografiche per la ripresa in studio.

Viceversa se il mio desiderio è di diventare un bravo fotografo di Still-life o di ritratto sceglierò di frequentare una Scuola di Fotografia che mi propone nel programma la ripresa in studio e le tecniche di illuminazione con luce artificiale. E via dicendo...

Rimango un grande sostenitore dei Workshop e dei Corsi di Fotografia di breve durata fermo restando che i docenti e i programmi rispondano a criteri di affidabilità e sopratutto di fattibilità. Diffiderei comunque di chi mi promette di diventare un Grande Fotografo e/o conoscitore di Photoshop in poche ore di formazione.

Ma qui penso si possa tratare di un mio personalissimo pregiudizio. Vuoi sapere perchè?

Perchè da ragazzo ogni qualvolta mi mettevo in testa di voler dimagrire e diventare più bello mi sono affidato a guide (all'epoca non c'erano i dietologi e nemmeno l'internet) che mi garantivano un fisico olimpionico ottenibile in pochi giorni (di solito una settimana).

L'unico risultato che ho sempre e puntualmente ottenuto (ogni santa volta seguendo i consigli presenti in queste guide) è stato quello di vedere piangere il mio fegato. Qualche risultato l'ho ottenuto invece solo quando per qualche mese ho deciso di frequentare per qualche mese, a fatica, una piscina. Per 2 volte a settimana e per circa 1 anno di fila. E mangiavo pure!

Workshop e Corsi Fotografici di breve durata vanno benissimo quindi se l'obiettivo che ci si propone di raggiungere è quello di voler approfondire argomenti e temi specifici oppure, meglio, quando si è alla ricerca di nuovi stimoli e si ha voglia di scoprire nuove competenze. Oltretutto un Corso di Fotografia di breve durata e/o un Workshop Fotografico hanno di norma un costo molto accessibile a tutti per cui il rischio di rimanerne delusi è ridotto al minimo. In ogni caso, male che vada, questa esperienza rimarrà nel nostro bagaglio di conoscenze.

Insomma (a proposito di cibo) essere un bravo Fotografo è come saper preparare un buon piatto di cucina ricco e prelibato.

Basterà scegliere i giusti ingredienti, condirli bene e sopratutto saper valutare il tempo giusto di cottura. Se poi il piatto sarà anche guarnito a regola d'arte la sola vista basterà ad esaltare i suoi sapori.

Largo al talento e... alla fortuna!

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Guest Visitatore

Grazie.. bello sapere che c'e' ancora qualcuno che la pensa cosi'.... Meglio non aggiungere altro...

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