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ottavia

inesperta con una ricoh 500g

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ciao a tutti!

spero di non aver sbagliato sezione del forum!

 

mi presento, sono una ragazza che di fotografia non sa NULLA.

 

un paio di anni fa a casa di mia nonna ho trovato una vecchia ricoh 500g in buone condizioni.

 

un giorno mi sono recata in un negozio di fotografia, ho consegnato la macchinetta al commesso dicendo:"io ho questa macchinetta, non la so usare, spiegami tutto!"

con tanta voglia di imparare ho ascoltato quello che il commesso ha cercato di spiegarmi.

ho fatto le foto (un po' a caso), ho finito il rullino, l'ho portato a sviluppare e su 36 foto ne sono uscite 4...

inutile dire che non so cosa sia successo..

 

io non conosco i termini tecnici e non so neanche come funzioni esattamente la macchina ma ho voglia di imparare! :)

 

nell'obbiettivo ci sono tre "rotelline".

quella più vicina alla struttura della macchina, presenta i numeri 28-4-5.6-8-11-16-A e mi è stata impostata dal commesso del negozio su "A".

quella di mezzo ha i seguenti numeri rossi:500-250-125-60-30-15-8-B

l'ultima ha due file di numeri, una bianca:3-4-5-7-10-30-f t

esattamente sopra questi numeri bianchi ce ne sono altri verdi:0.9-1.2-1.5-2-3-10 (cono accanto il simbolo dell'infito)- ed una specie di m.

 

il commesso mi aveva spiegato che "A" era meglio se non la toccavo perchè era in automatico, i numeri rossi dovevo tenerli alti per evitare le foto mosse ed infine quelli verdi servivano per i metri di distanza.

 

so che non ne capisco nulla ma qualcuno può aiutarmi e spiegarmi come funziona?

 

vorrei allegare una foto delle 4 superstiti ma non riesco  :(

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Guest Forum Studio154

Ciao Ottavia,

sai di avere in mano un'ottimo apparecchio?

La tua macchina fotografica è stata una delle fotocamere compatte più prestigiose degli anni '70.

 

La ricoh 500G è infatti una macchina fotografica che poteva già a quei tempi funzionare in modalità completamente manuale oppure in modalità semi-automatica (a priorità di tempi).

Se infatti imposti su 'A' la macchina dovrebbe regolare in automatico il diaframma da adottare.

 

Le domande che hai posto riguardano praticamente un trattato intero di fotografia :)

 

Proviamo velocemente a spiegarti meglio cosa succede quando fai una fotografia:

 

Inquadri, metti a fuoco e scatti.

Le stesse cose che fa il nostro occhio per permetterci di vedere: con lo sguardo scegli il campo da inquadrare, metti a fuoco e, attraverso il cervello traduci in immagine tutto quello che hai inquadrato.

 

Nell'occhio e quaindi anche nella macchina fotografica, affinchè il tuo scatto venga"registrato" sulla pellicola si devono verificare alcuni eventi.

(GUARDA L'IMMAGINE ALLEGATA)

post-22-0-44859300-1421274540_thumb.png

 

1. (DISTANZA DI MESSA A FUOCO) L'obbiettivo fotografico si sposta in avanti e indietro fino a mettere a fuoco il soggetto inquadrato così come l'occhio che si allontana e si avvicina a seconda se guardiamo da minima distanza oppure se guardiamo lontano. Mettere a fuoco significa far convergere tutti i raggi di luce riflessi dal soggetto che passano attraverso l'obbiettivo/pupilla su un piano che sulla macchina fotografica è la pellicola e sull'occhio è la retina. Per mettere a fuoco con la tua macchina devi muovere la ghiera di messa a fuoco dell'obbiettivo regolandola sulla giusta distanza: 1metro, 2m, 3m fino ad arrivare ad infinito.

 

2. (TEMPO DI ESPOSIZIONE) Per impressionare la pellicola così come per memorizzare l'immagine sulla retina deve passare una certa quantità di luce (la quantità giusta). La quantità di luce necessaria si regola con il tempo di esposizione. Cioè se la luce passa per 1/500 di secondo impressionerà la pellicola velocemente viceversa se l'esposizione sarà regolata su 1 secondo o anche più la luce passerà molto lentamente. Più velocemente passerà la luce meno rischio di "effetto mosso" ci sarà.

 

3. (APERTURA DEL DIAFRAMMA) L'altro fattore da tenere sotto controllo è l'apertura del diaframma. Il diaframma coincide esattamente con il meccanismo che adotta la nostra pupilla.

Facciamo un esempio: se entri in una stanza buia (o una galleria) in una giornata di sole il tempo di adattamento del nostro occhio sarà più lungo che non se lo fai di notte. Se fai il contrario (dal buio alla luce) rimarrai abbagliato. Questo perchè la pupilla si deve adattare alla quantità di luce che riceve: si apre di più al buio e si chiude alla luce piena riducendosi quasi ad una punta di spillo.

Ecco il diaframma serve a questo a chiudere o aprire l'obbiettivo per regolare la quantità di luce che deve passare.

 

Ricapitoliamo:

a) metti a fuoco con la ghiera di messa a fuoco (regoli la distanza)

B) metti a punto la velocità di ingresso della luce (regoli l'esposizione)

c) apri/chiudi l'obbiettivo per far passare attraverso questo la giusta quantità di luce (regoli il diframma)

 

+VICINO=distanza di messa a fuoco breve

+LONTANO=distanza di messa a fuoco lunga

 

+LUCE=diaframma più chiuso

- LUCE=diaframma più aperto

 

+MOVIMENTO=velocità di esposizione + breve

-MOVIMENTO=velocità di esposizione + lenta

 

Ci auguriamo per ora ti basti questo per farti un'idea di come funziona una macchina fotografica.

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cavoli! finalmente ho capito!!!
grazie mille!!!

 

avrei un altra domanda.. :D 

quando "guardo" dentro la macchina, a destra ho una scala di numeri con un trattino in mezzo, mentre agli estremi ci sono due fasce rosse..

mi pare di aver capito che funzioni con la luce.

 

ma cosa succede se scatto una foto quando l'aghetto è a 2.8 piuttosto che ad 8?

tecnicamente quando è sul trattino (-) viene una foto perfetta?

 

e sopratutto cosa faccio se non c'è abbastanza luce??

 

grazie in anticipo ;)

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Esatto Ottavia,

tu hai in mano una macchina fotografica con "esposimetro".

 

Cioè vuol dire che quell'asta che vedi spostarsi in su e in giù a seconda se punti su parti luminose o su parti buie ti suggerisce quale è la giusta apertura di diaframma, in relazione al tempo di esposizione, per fare una foto corretta.

 

Ricordi il concetto di diaframma? La pupilla si stringe, la pupilla si allarga  ;) Quindi entra più luce o meno luce.

 

La tua macchina è Automatica a Priorità di tempi (sceglie da sola, in automatico, solo il tempo di esposizione) quindi tu, per avere la giusta quantità di luce, devi 'solo' trovare il giusto diaframma spostando la ghiera dove trovi i valori cha vanno da 2.8 a 16.

 

È un bel grande aiuto che ti da la fotocamera.

 

Io però ti suggerirei di provare a lavorare in manuale perché solo così potresti assimilare meglio il concetto legato al rapporto tra "tempo di esposizione/diaframmi". È tutto lì il segreto della fotografia (si fa per dire)!

 

Ti vogliamo svelare un piccolo segreto, fai bene attenzione:

 

Ti spieghiamo la regola del 16:

 

Acquista una pellicola negativa 100/125 ASA (o ISO). Anche scaduta va bene, dovresti ancora trovarle a prezzi bassissimi.

Poi imposta il tempo di esposizione a 1/125 (come noterai coincide con il valore degli ASA).

 

Se la pellicola che trovi dovesse essere 400 ASA non importa, tu imposterai il tempo di esposizione al valore coincidente più vicino a questo numero che è 1/500 (1/400 non esiste sulla tua fotocamera).

 

Fissa quindi il tempo di esposizione facendolo coincidere con il valore in ASA della pellicola che utilizzerai e NON toccarlo più.

 

A questo punto ti rimane solo da controllare la regolazione manuale del diaframma:

 

A luce piena (sotto il sole) il diaframma lo chiudi al massimo (dunque a 16 - tutto chiuso).

Mano a mano che vai in ombra apri il diaframma impostandolo a 8 e così via quando sarai in ombra piena e magari dovrai arrivare ad impostarlo su 5.6.

 

Per compensare la luce più bassa apri dunque i diaframmi in funzione alla quantità di luce che scende fino ad arrivare eventualmente al massimo dell'apertura, a 2.8, magari quando dovessi trovarti all'imbrunire (poco prima che faccia buio).

 

Con qualche piccolo margine di errore dovresti aver azzeccato la giusta esposizione e tutto manualmente. Gran bella soddisfazione!

 

Se la giornata è nuvolosa o coperta ovviamente non dovrai partire da 16 ma magari partirai da 11 o da 8 se è il caso seguendo sempre lo stesso criterio.

 

Ti garantiamo che è un ottimo metodo per acquisire mentalmente il concetto di esposizione. Una volta acquisito allora tornerai ad usare l'esposimetro che rimane comunque una gran bella comodità.

 

Il trucco sta semplicemente nell'impostare la priorità dei tempi manualmente basandosi sul valore degli ASA della pellicola che utilizzi e in relazione a questo aprire e chiudere i diaframmi manualmente in base alla quantità di luce che colpisce il soggetto.

 

Ci sarebbero altre cose da aggiungere ma per ora ti basti sapere questo  ;)  :)

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