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L'esposizione fotografica: capire meglio che cos'è e come funziona con 3 semplici metafore!

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Comprendere il concetto di esposizione fotografica: un primo passo per utilizzare la nostra macchina fotografica in modalità manuale.
 
Molti amici mi confidano di essere stanchi di fotografare con la macchina fotografica impostata su "modalità automatica". Si sentono un pò frustrati nel farlo.
 
Oltretutto non sono mai soddisfatti del risultato che ottengono nelle loro fotografie.
 
Quello che vedono sulle foto, una volta scattate, non è esattamente quello che loro avevano immaginato anzi il più delle volte corrisponde esattamente al contrario di quello che loro si aspettavano di fotografare.
 
Sono più scure o più chiare di quello che vedevano con gli occhi prima di scattare, sono mosse o sfocate e non ne capiscono il perchè.
 
Tremano però, soprattutto per pigrizia, alla sola idea di imparare ad utilizzare la fotocamera in "modalità manuale".
 
Sostengono di non capirci nulla di quelle strane icone e di quei caratteri che leggono sui pulsanti della macchina fotografica e sulle ghiere degli obiettivi.
 
Vorrebbero saperne di più ascoltando parole semplici, senza dover studiare approfonditamente la materia. Vorrebbero conoscere meglio quali sono le variabili principali che intervengono sul risultato finale di un'immagine fotografica senza dover dedicare grande impegno alla comprensione di questi concetti che di solito trovano esposti male.
 
Per arrivare a comprendere quei simboli, numeri e codici o almeno per iniziare a capirci qualcosa di più, può bastare davvero poco.
 
Qualche anno fa, partecipando in veste di docente ad una lezione di fotografia che stavamo svolgendo insieme ad un collega americano, ho avuto modo di scoprire da lui come l'uso delle metafore aiutano a capire meglio le cose anche nella fotografia. Con l'uso delle metafore si riesce ad apprendere le cose in maniera semplice lasciandole bene impresse nella mente.
 
Agli americani piace molto rappresentare le cose usando la propria immaginazione e ponendole su un piano di realtà quotidiana. Ho apprezzato molto questo insegnamento e, quando capita, provo a metterlo in pratica ispirandomi a loro.
 
Per fare cosa gradita ai miei amici e sperando di farla anche a chi segue il forum fotografico di studio154 ho voluto provare ad utilizzare alcune metafore, anche divertenti, per spiegare meglio il concetto di "esposizione fotografica".
 
In effetti è questo il punto di partenza per poter iniziare a fotografare rendendosi conto esattamente di quello che si sta facendo nel momento dello scatto e anche dopo.
 
Il primo passo da fare, quindi, per incominciare a capirci qualcosa di più su come fotografare è quello di comprendere. interiorizzandolo, il concetto di "esposizione fotografica" che è poi il meccanismo che sta alla base della ripresa fotografica tout-court.
 
Come sempre capita a chi fa fotografia in maniera meccanica, guidato dall'istinto perchè lo fa da molto tempo, non è mai stato facile per me spiegare con parole semplici i concetti base della ripresa fotografica. Li considero scontati e mi viene difficile capire che ad altri, che non fanno questo lavoro, potrebbero invece apparire molto ostici all'inizio e difficili da capire.
 
Quelle che ho "figurato" qui  di seguito sono, ovviamente, soluzioni semplici, elementari e mirate semplicemente a fornire magari degli stimoli per poi magari approfondire meglio l'argomento.
 
Leggendo le 3 metafore che troverai qui di seguito non è detto che diventerai necessariamente un fotografo provetto ma stai pur certo che, oltre a divertirti, assimilerai nel migliore dei modi il concetto di esposizione fotografica e scoprirai in maniera immediata quale è il significato di alcune di quelle "misteriose" icone che trovi sulla tua fotocamera e che influiscono sulla qualità delle tue fotografie.
 
Incominciamo!
 
3 Metafore fotografiche per imparare a fotografare bene divertendosi
 
Dai un'occhiata al triangolo che trovi sotto e memorizzalo bene.

Ad ognuno dei 3 angoli ho fatto corrispondere rispettivamente i 3 fattori che intervengono nella ripresa fotografica e dunque nell' esposizione fotografica.
 
esposizione-fotografica-triangolo-ok.jpg
 
Queste sono le 3 variabili principali che influiscono sul risultato di una fotografia dal momento in cui la luce, riflessa dal soggetto che staimo fotografando, entra nella fotocamera per essere poi catturata e impressa sulla pellicola o sul sensore della nostra macchina fotografica digitale.
 
Cerchiamo di capirci di più. Incominciamo con l'assegnare una definizione compiuta ai 3 punti:
 
1. ISO - È una unità di misura. Rappresenta la sensibilità della pellicola e/o del sensore fotografico. Cioè la capacità del supporto di destinazione dell'immagine di catturare la luce. Esistono infatti sensori e pellicole più sensibili alla luce e altri meno sensibili (es. 100 ISO, 400 ISO e così via). Più alto è questo valore più capacità di catturare la luce è il supporto utilizzato.
 
INFLUISCE SULLA GRANA: + ISO = + GRANA
 
2. APERTURA - Indica l'area attraverso la quale passa la luce per attraversare le lenti dell'obiettivo fotografico. È regolabile manualmente attraverso il diaframma, posto all'interno delle lenti, che si apre e si chiude lasciando passare più luce o meno luce. Si controlla dalla ghiera dell'obbiettivo della macchina fotografica.
Più alto è il valore numerico dell'apertura e più stretta è l'area di passaggio della luce.
Un valore [f:16] farà passare meno luce attraverso la lente mentre viceversa un valore di apertura del diaframma [f:2,8] lascerà un'area d'ingresso maggiore alla luce facendone passare in quantità maggiore.
 
INFLUISCE SULLA PROFONDITA' DI CAMPO*: + APERTURA = - PROFONDITA' DI CAMPO*
*Messa a fuoco
 
3. VELOCITA (velocità di scatto o dell'otturatore) - Misura il tempo di apertura dell'otturatore.
L'otturatore è uno strano – delicatissimo – "sipario" che si apre e si chiude molto velocemente ed è posto, di solito, dietro l'obbiettivo fotografico. A volte l'otturatore si trova all'interno della lente ma questo accade solo su macchine fotografiche professionali molto particolari. La velocità di otturazione, dunque, indica la velocità di apertura/chiusura della tendina e può essere impostato manualmente su tempi velocissimi o anche lentissimi: ad esempio 1/1000", 1/500" oppure 1' (rispettivamente, in lettere, un millesimo di secondo, un conquecentesimo di secondo, 1 minuto) e così via.
 
INFLUISCE SUL MOSSO: + VELOCITA' = - MOSSO

È tutto chiaro? Spero proprio di sì!
 
Il meccanismo della fotografia alla fin fine è proprio questo:

  • La luce viene riflessa dal soggetto (senza luce non esiste la fotografia ;) )
  • La luce passa attraverso l'obiettivo (apertura)
  • La luce attraversa l'otturatore (velocità)
  • La luce impressiona la pellicola e/o il sensore digitale (sensibilità ISO)

apertura-diaframmi-iso-ok.jpg
 
Adesso entriamo nel vivo della questione e vedrai che tutto diventerà, magicamente, molto più chiaro!
 
Eccoci arrivati alle 3 metafore di cui ti ho parlato all'inizio esposte una per una.
 
Leggerle ti aiuterà moltissimo a comprendere il significato di ciò che stiamo trattando.
 
A - METAFORA n. 1: La finestra
 
Se mentre stai leggendo questo articolo sei a casa, in ufficio o comunque in un ambiente chiuso ti verrà facile mmaginare che la stanza nella quale ti trovi adesso è una "macchina fotografica".
 
finestra-blu-con-tende-ok.jpg
 
Tu ci stai dentro, anche tu fai parte della "fotocamera". I tuoi occhi, quello che vedi, rappresentano esattamente il supporto di destinazione dell'immagine finale (la pellicola/il sensore).

  • La finestra attraverso la quale passa la luce è "l'obiettivo/apertura" della tua "fotocamera".
  • La tenda/persiane rappresentano l'otturatore della macchina fotografica
  • I tuoi occhi (le retine, per essere precisi) sono adesso la pellicola/sensore.
  • È qui che verrà impressa la fotografia.

Quindi:
 
1A. L'APERTURA - È rappresentata dalla dimensione fisica della finestra. Più grande è  la finestra e più luce passa attraverso di essa. E viceversa.
 
2A. LA VELOCITA DELL'OTTURATORE (velocità di scatto) - È rappresentata dal tempo di apertura delle persiane o delle tende che filtrano la luce. Agendo su queste, aprendole e chiudendole, assegniamo alla luce più tempo o meno per illuminare la stanza.
 
3A. ISO (sensibilità) - Fai finta di avere sulla tua scrivania 3 o 4 montature diverse di occhiali da sole ognuna di queste con lenti più scure e meno scure sino ad arrivare alla trasparenza. Indossando gli occhiali con le lenti più scure i tuoi occhi saranno meno sensibili alla luce e quindi ci vorrà maggiore quantità di luce per farti vedere meglio. Accadrà il contrario se indosserai le lenti più chiare.
 
Ovvio no? A mio parere questo dovrebbe esprimere abbastanza bene il concetto di sensibilità.
 
All'interno della fotocamera accade esattamente quello che sta accadendo nella tua stanza:
l'obiettivo fotografico (apertura) è rappresentato dalla finestra, le persiane rappresentano l'otturatore e i tuoi occhi sono la pellicola/sensore che cattura l'immagine.
 
Combinando bene questi 3 elementi la visione sarà perfetta!
 
B - METAFORA n. 2: L'Abbronzatura
 
Questa, a mio parere, è la metafora più carina e più seducente.
 
Ti sei mai chiesto perchè alcune persone per abbronzarsi hanno bisogno di esporsi al sole per molti giorni e altre invece diventano nerissimi nell'arco di poche ore o al massimo di pochi giorni?
 
abbronzatura-sole-ok.jpg
 
La risposta è ovvia, dirai, ci sono pelli più sensibili alla luce e altre meno sensibili.
 
Cosa c'entra tutto questo con l'esposizione fotografica?

C'entra perchè anche in questo caso, come nella fotografia, per ottenere una buona abbronzatura intervengono variabili, metaforicamente parlando, molto simili a quelle fotografiche:
 
1B. ISO (sensibilità) -  Può essere benissimo rappresentata dall'analogia con la sensibilità della nostra pelle di assorbire i raggi del sole.
 
2B. LA VELOCITA DELL'OTTURATORE (velocità di scatto)  - Questa variabile può essere associata alla durata e alla quantità di tempo che dedichiamo ad esporci al sole.
 
3B. L'APERTURA - Hai presente le creme per proteggere la pelle dalle ustioni solari? Queste di solito hanno una "gradazione". Più alto è il valore della protezione assegnato alla creama più la pelle rimarrà protetta assorbendo meno luce. E viceversa.
 
abbronzatura-ok.jpg
 
La nostra abbronzatura, dunque, dipende dalla sensibilità della nostra pelle (ISO), dal tempo di esposizione alla luce solare (VELOCITA'), e dal fattore di protezione della crema che utilizzeremo per proteggerci dai raggi del sole (APERTURA).
 
C - METAFORA n. 3: Il tubo per innaffiare
 
L'esempio del tubo per innaffiare le piante di casa è, secondo me, quello un pò più difficile da assimilare.

Molti però sostengono che questo esempio è uno dei migliori per rendere davvero bene l'idea del concetto di esposizione fotografica.
 
In effetti sono anch'io convinto che non esistono metafore migliori di altre per esprimere un concetto o per fornire spiegazioni sulle cose.
 
Tutt'e tre le metafore, a mio parere, vanno benissimo!
 
Poi come queste vengono percepite da chi le legge è davvero una cosa molto soggettiva.
Vediamo cosa ne pensi tu:
 
Immaginiamo un tubo di plastica, quelli che si usano per annaffiare il nostro giardino o le piante in balcone oppure per lavare la nostra macchina.
 
tubi-acqua-gomma-ok.jpg
 
Per potrelo utilizzare attaccheremo il nostro tubo ad un rubinetto che abbia il diametro adatto per poter inserire il tubo. Fatto questo bisognerà aprirlo dando tempo all'acqua di attraversarlo tutto prima di uscire fuori e svolgere la sua funzione.
 
1C. ISO (sensibilità) -  La pressione dell'acqua che scorre nel tubo illustra bene il concetto di sensibilità. Se la pressione è bassa l'acqua scorrerà più lentamente. E viceversa.
La "sensibilità" quindi sarà maggiore o minore a seconda della pressione dell'acqua.
 
3C. LA VELOCITA DELL'OTTURATORE (velocità di scatto)  - Questa variabile è associabile alla lunghezza del tubo. Cioè al tempo che impiega l'acqua a percorrerlo tutto. Più lungo sarà il tubo più tempo impiegherà l'acqua ad uscire.
 
 3C. L'APERTURA - È rappresentata dalla larghezza (diametro) del tubo in cui scorre l'acqua.
 
 
 
Conclusione
 
Bene, non so quanto ti possano avere aiutato queste 3 metafore a capire meglio il concetto di esposizione e quanto contribuiranno a migliorare i tuoi scatti fotografici, sono però certo di una cosa: leggendo queste metafore non ti sarai annoiato come di solito accade quando si leggono alcune noiosissime disquisizioni sulla fotografia.
 
Magari non ci avrai capito nulla e, involontariamante, ti avrò ho reso ancora più difficile la comprensione di questo tema.
 
A me sembra tutto chiaro.
 
Ma ho un dubbio: non è che anch'io soffro della sindrome del "fotografo/genio" che non riesce più, dall'alto della sua onniscenza, a "parlare come mangia (o magna)"?
 
Se hai qualche idea, qualche dubbio, qualche domanda specifica sull'argomento oppure, più semplicemente, ti va di esprimere il tuo parere puoi rispondere direttamente a quasta discussione.
 
Grazie per la pazienza che mi riservi nel leggermi!

Elio
 
Ovviamente ti invito a seguirmi su questo Forum (basta registrarsi) oppure seguimi su Facebook che utilizzo per fornire aggiornamenti e novità sul mio lavoro e sugli articoli del mio blog.

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Guest Olosis

A volte capita che qualcuno acceda al forum da spammer... allora potresti leggere idiozie e/o cose senza senso.

 

Capita!

 

Questo è il limite e la meraviglia di internet: anche gli idoti possono divertirsi a fare gli idioti...

 

;)

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