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gianclaudio romano

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Tutti i contenuti di gianclaudio romano

  1. Ciao Ivan! Mai smettere di sperimentare, mai! Tantopiù che oggi il digitale ci consente di farlo senza costi per pellicole, sviluppi, stampe ecc! Aspettiamo i tuoi scatti! A presto Gianclaudio
  2. Ciao Matteo! Gran macchine la Nikkormat e la FTb! Purtroppo non sono un esperto di mirrorless e non so quindi aiutarti nello specifico, però ti chiedo perchè una mirrorless e non una reflex? Le mirrorless sebbene abbiano fatto passi da gigante soffrono ancora di inconvenienti rispetto alle reflex proprio per la loro natura: primo fra tutti il ritardo dello scatto: infatti tra il momento del premere il pulsante e l'effettivo scattare della foto c'è un ritardo, sicuramente molto minore rispetto ad una compatta ma comunque maggiore rispetto ad una reflex il che rende queste macchine ancora poco affidabili per quelle applicazioni in cui l'immediatezza dello scatto è fondamentale. Secondo inconveniente è il continuo essere acceso del sensore che fa sì che questo si scaldi e si sporchi maggiormente: succede chiaramente lo stesso con le dslr se si usa continuamente la funzione live view. Per informazioni specifiche su specifici apparecchi probabilmente ti conviene raccogliere info in rete e poi provare a fare una verifica di persona presso un buon rivenditore ben fornito. Attendiamo i tuoi scatti!! A presto!! Gianclaudio
  3. Ciao! in fotografia grazie al digitale è ormai possibile fare (quasi) tutto! Ma non è detto sia possibile farlo con risultati di alto livello Credo la cosa migliore nel tuo caso sia quella di rivolgerti ad un buon laboratorio di stampa e consultarti con loro mostrano il file e indicando le correzioni che vorresti apportare. Ciao!
  4. Ciao! In effetti sembra una situazione davvero incresciosa.... eppure sappi che non è affatto infrequente purtroppo! Sicuramente il Fotografo ha sbagliato nel non fornirvi DA SUBITO indicazioni chiare e così ora vi trovate in una situazione difficile da risovere: infatti la Legge da a voi il diritto di ottenere gli originali e a lui il diritto di cederli a fronte di "giusto" compenso.... tutto sta a stabilirlo questo "giusto" compenso! Per questo dovrebbero esserci accordi specifici già da prima! Puoi consultare questa pagina del sito Tau Visual che è la più grande associazione di categoria per i Fotografi professionisti di Italia: http://www.fotografi.org/originali/ spero ti sia utile!
  5. Cosa è lo STOP? A cosa si riferisce? COSA è uno stop è una domanda. A COSA fa riferimento è un'altra domanda. A COSA fa riferimento? fa riferimento allo scatto che la ghiera faceva nel passare da un valore all'altro quando veniva regolata (sì... un tempo il diaframma si regolava sull'obiettivo e non sul corpo macchina   ): passando quindi da un valore all'altro la ghiera aveva un punto di fermo..un arresto.. uno "stop" appunto. quindi muovendo la ghiera si sentivano questi "scatti" e si sapeva di quanti diaframmi interi si stava variando l'esposizione. COSA è lo stop? è l'unità di misura RELATIVA in fotografia e sta ad intendere una variazione pari ad un raddoppio o ad un dimezzamento (a seconda che sia uno stop in più o in meno rispetto al valore precedente) della luce/luminosità. Si parla quindi di stop con riferimento alla quantità di luce che entra nella fotocamera e questo, sappiamo, può avvenire indifferentemente per una variazione dei tempi di esposizione (velocità cioè dell'otturatore) o della superficie del foro attraverso cui passa la luce (apertura del diaframma). Es: voglio congelare il movimento quindi mi porto dal tempo di otturazione x a y e compenso di conseguenza aprendo/chiudendo il diaframma di tanti stop quanti ce ne sono da x a y. Si parla di stop in riferimento alla reattività del materiale fotosensibile (pellicola o sensore) in termini di sensibilità ISO affermando che essa è maggiore o minore di un'altra intendendo che arriverà allo stesso risultato di luminosità utilizzando un sotto o un sopra multiplo di luce. Es: c'è poca luce e dovrei scattare con il tempo x ma voglio invece scattare col tempo y pertanto aumenterò la sensibilità di tanti stop quanti ce ne sono da x a y. Si parla di stop in riferimento alla luminosità della foto intendendo il risultato che avremmo avuto variando esposizione (o sensibilità, o illuminazione) di un certo valore di stop. Es: ottima composizione ma la foto è sottoesposta di x stop: significa che si sarebbe dovuto dare più luce in misura di x stop appunto. Si parla di stop in termini di luce fornita: ad esempio sui flashetti da montare sulla fotocamera spesso si regola la potenza in variazioni di frazioni di stop (di solito 1/3), nei flash professionali da studio si hanno variazioni anche di 1/10 di stop. Es: la foto risulta sottoesposta di 1 stop: significa che dobbiamo raddoppiare l'intensità della luce. Virtualmente, se sto fotografando in una stanza e la foto risulta troppo luminosa di 1 stop... mi basterà abbassare la serranda per metà della dimensione della finestra per avere una riduzione della luminosità pari ad 1 stop. Ho detto "virtualmente"... entrano in gioco altre variabili... non prendete la cosa alla lettera   Lo stop quindi è l'unità di misura esposimetrica in fotografia e come detto è una misura RELATIVA: non esprime cioè una quantità fisica (come i kg o i litri) ma esprime un rapporto matematico riferito alla quantità precedente: esso, lo stop, è quindi una variazione atta a dimezzare o raddoppiare la quantità di luce o la luminosità. Il problema con i diaframmi si pone in quanto i valori numerici che lo esprimono (il diaframma) non si raddoppiano o dimezzano ogni stop come invece fanno i tempi e gli iso: !/125 fa passare la metà della luce di 1/60 e il doppio della luce che passa in 1/250 100ISO richiede una quantità di luce doppia rispetto a 200ISO e la metà di quella che richiede un 50ISO 500w di luce danno (virtualmente) il doppio di 250w e la metà di 1000w. in tutti questi casi i numeri che esprimono le grandezze sono il doppio o la metà del numero che esprime la grandezza precedente ma f2.8 fa passare il doppio della luce che fa passare f4 anche se il numero non è raddoppiato! questo perchè come è noto stiamo parlando del diaframma RELATIVO e non del diaframma assoluto.. che nessuno di noi conosce nè è interessato a conoscere... i numeri esatti li lasciamo agli ingegneri   a noi interessa l'utilizzo dello strumento... e quindi usiamo una scala di diaframmi relativi ovvero i cui numeri sono il rapporto matematico tra valori esatti, in particolare tra la lunghezza focale e il diametro del foro/diaframma Perchè? perchè in questo modo avremo una scala universale che indica non la luce che entra ma quella che arriva in fondo all'obiettivo, sul sensore quindi, indipendentemente da quale fotocamera e da quale obiettivo stiamo usando. ...ce lo ricordiamo vero che la luce decade al quadrato con la distanza? ne consegue che dentro un 300mm cammina di più che dentro un 20mm e di conseguenza si indebolisce di più... e siccome la foto non la fa la foto che entra bensi quella che esce dal fondo dell'obiettivo... dobbiamo disporre di una scala che tenga conto di tale decadimento senza stare a fare i calcoli ogni volta che cambiamo obiettivo! ecco perche una scala RELATIVA. difatti un 300mm a f2.8 ha un buco enorme, un 20mm a f 2,8 ha un buchetto piccolissimo: la quantità di luce che entra è quindi molto diversa, ma in virtù del differente grado di decadimento a causa della differente distanza che la luce deve compiere all'interno, otteniamo in uscita verso il sensore esattamente la stessa quantità di luce. Solitamente... queste sono la lezione n 2 e n 5 del corso base... ma d'altra parte un corso base è sostanzialmente esposizione & profonditàdicampo
  6. ciao! da quanto si legge nei siti dei produttori la nikon NON ha la verifica della PdC, la Canon sì nikon https://www.nikon.it/it_IT/product/digital-cameras/slr/professional/d5# qui la presenza è indicata in modo esplicito, nel modell oche dici tu non viene menzionata. se attivi la modalità confronta prodotti allora scopri che la 3400 non ce lo ha canon https://www.canon.it/for_home/product_finder/cameras/digital_slr/eos_1300d/specification.aspx sezione MIRINO, "Anteprima profondità di campo"
  7. Ciao! Provo a darti qualche consiglio in ordine sparso.. sperando possa esserti utile. Dici di voler prendere qualcosa che possa "seguirti" durante la tua crescita, un qualcosa quindi in grado di crescere con te! Questo esclude quindi a priori il discorso bridge: ti conviene orientarti su sistemi modulari come le reflex o le mirrorless: in entrambi i casi potrai espandere nel tempo il tuo corredo con nuovi accessori e nuovi obiettivi.. e quando sarà la fotocamera a non andare più bene per te potrai sostituire solo quella conservando obiettivi ed accessori. Il mio personale consiglio è di rivolgerti ad un brand tra quelli piu diffusi (non credo serva nominarli, no? ) perchè in questo modo potrai sempre trovare un amico che possa farti provare quell'obiettivo che ti manca e che pensi di acquistare, troverai sempre un centro assistenza ovunque andrai, potrai contare su una offerta di obiettivi in vendita nel mercato dell'usato molto ampia, potrai tu stesso rivendere la tua camera quando non dovesse più andarti bene. Se al contrario ti orienti verso un brand poco diffuso finiresti per essere "isolato" e costretto ad essere sempre autosufficiente. Ormai tutte le camere offrono le funzioni necessarie per imparare e crescere, ma ci sono un paio di features che possono risultare in effetti utili: - il pulslante per la verifica della profondità di campo è un must imprescindibile... nella tabella tecnica viene riassunto solitamente come "profondità di campo: si (oppure) no". questo pulsante ti permette di avere una anteprima della profondità di campo della foto che stai per fare direttamente nel mirino senza scattare... e credimi anche se forse oggi non ti è ben chiaro, un giorno diventerà il tuo miglior amico! - lo schermo orientabile non è indispensabile ma.. se c'è aiuta molto! - man mano che si sale di fascia (e di prezzo) aumenta il numero di punti di messa a fuoco: la macchina ti permette cioe di mettere a fuoco dove vuoi tu senza dover muovere troppo l'inquadratura e questo puo risultare importante in situazioni veloci... in verità anche in macrofotografia. considera che man mano che si sale di fascia e di qualità, non aumenta solo il costo ma anche il peso e questo, soprattutto all'inizio, potrebbe non essere cosa da poco se pensi di utilizzare la fotocamera in situazioni critiche come trekking, climbing, ecc. ecco.. così su due piedi questi sono i consigli che mi sembra più opportuno darti Ciao!
  8. gianclaudio romano

    Capri, Marina Grande

    Dall'Album In Flight

    © ©gianclaudio romano

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