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Fotografo professionista, ma lo studio?


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Ciao, sono da un paio di anni fotografo professionista, con partita IVA nel regime dei minimi. Mi occupo principalmente di matrimoni, e non ho negozio: i servizi sono in esterna anche se incontro i clienti a casa mia - una modalità che con internet e il libero professionismo, vedo che non viene più vista come strana dalla maggior parte delle coppie che incontro. E fin qui, rientro nella piena legalità.

 

Improvvisamente però mi trovo a poter utilizzare uno spazio casalingo come piccola sala di posa: c'è un modo di sfruttarla rimanendo all'interno della legge? L'appartamento non si trova al piano terra, non ha ascensore, non credo che il bagno sia accessibile ai disabili. 

 

Ho pensato questo: come noi ci rechiamo a fare il servizio nelle case dei clienti, i clienti - dopo aver visto casa mia - possono liberamente scegliere di farlo qui? Non intendo pubblicizzarmi come studio di posa, ma come fotografo di ritratti, con esempi di ritratti in esterno, lifestyle (a casa del cliente) o con fondali e luci professionali (il mio studio casalingo). Immagino di dover creare un testo ad hoc per il contratto con il cliente (suggerimenti benvenuti).

Ripeto, il mio intento è quello di rimanere nella piena legalità. Potete darmi qualche indicazione? Grazie!

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  • Admin

Ciao Barbapapa,

da come descrivi la fattispecie non sembra ci siano molti problemi a fare quello che fai.

 

Nel senso che un libero professionista con partita IVA può lavorare a casa dedicando uno spazio di questa ad uso lavorativo.

Cioè dovresti dichiarare quale è lo spazio esatto dedicato a questa funzione e quindi pagare le tasse e gli oneri e nel contempo usufruire dei vantaggi fiscali connessi all'attività professionale per quello spazio circoscritto.

 

Per esempio a tuo vantaggio potresti detrarre le spese condominiali di casa in misura dei millesimi dello spazio occupato, ma dovresti pagare la spazzatura e la quota dei consumi energetici come impresa/azienda e non come privato subendo una maggiore tassazione (detraibile però).

 

Crediamo esista una formula forfettaria per stabilire ciò dovresti consultarti con un commercialista che certamente ne saprà più di noi.

 

Questo è l'aspetto FISCALE.

 

Quello a cui tu fai cenno alla fine della tua email è invece un problema legato alla sicurezza e all'agibilità e non c'entra granché con la questione contributiva.

In teoria dovrebbero essere i vigili del fuoco a darti l'agibilità ma non crediamo che per un uso occasionale (che non sia un'attività commerciale vera e propria aperta al pubblico) tu debba seguire tutte queste procedure.

 

Ovviamente dovrai salvaguardarti a livello assicurativo poiché qualunque cosa dovesse accadere ai tuoi ospiti (anche agli ospiti domestici) tu saresti responsabile dal punto di vista civile.

 

Noi ti consiglieremmo di rivolgerti a persone esperte nei vari settori delle procedure e della burocrazia ma prima di farlo dovresti avere ben chiaro in mente qual è il tuo progetto.

 

Hai dato un'occhiata al sito di tauvisual (http://www.fotografi.org)? Il buon Roberto Tomesani saprà senz'altro dirti molto di più, potrebbe essere necessario iscriverti come socio (informati prima) ma se puoi fallo perché i suoi consigli valgono tutta la spesa che farai innanzitutto perché ti eviteranno "errori fatali".

 

Ciao

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